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Avete mai visitato i archeostronomici siciliani? Bene, perché oggi vi parliamo proprio di archeoastronomia. La stampa internazionale torna a parlare della Sicilia come meta da non perdere.

Negli ultimi mesi Condé Nast Traveler aveva presentato il suo personale itinerario: da Palermo a Noto, da Ragusa ad Agrigento fino alla costa dei Florio: da Marsala a Trapani. Nello stesso elenco di mete consigliate troviamo Londra, Instabul, le Isole Baleari e l’Uzbekistan fra le altre. E noi vorremmo aggiungere, proprio in occasione della pubblicazione del visual poem “Confini” di Yes in Sicily, che esiste un mondo ancora tutto da scoprire, una chicca per chi ama la Sicilia e i suoi segreti: ci riferiamo agli itinerari archeoastronomici siciliani.

DI COSA PARLIAMO QUANDO PARLIAMO DI ARCHEOASTRONOMIA

L’archeoastronomia è antropologia pura. Studia la conoscenza e la comprensione che gli uomini del passato avevano dei fenomeni celesti e del ruolo che essi avevano all’interno delle loro culture. Una combinazione di studi astronomici e archeologici con dei veri e propri centri costruiti per l’osservazione celeste. Luoghi di confini, appunto, fra cielo e terra. Dall’Argimusco a Montalbano Elicona, fino a Muculufa a Butera e Grottarossa a Serradifalco, passando per bosco Gabbara a San Cataldo e Cala del Re a Butera. In questi siti dall’età del bronzo, oltre 4000 anni fa, l’uomo si confrontava con la propria spiritualità tra silenzio, mistero e storia. Aree sacre dove si svolgevano riti legati alle divinità della terra e del cielo. Rivolti verso oriente e avvolti dalla luce del solstizio d’estate, dei veri e propri indicatori astronomici.

PAROLA AGLI ESPERTI

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“In Sicilia due siti sono stati protagonisti di due studi di archeoastronomia – spiega l’astrofisico catanese, Andrea Orlando – Il primo è l’Argimusco, altopiano che sorge tra i monti Peloritani e Nebrodi dove ci sono delle rocche con forme antropomorfe e zoomorfe di rara suggestione e lì si può praticare l’astronomia degli orizzonti. In particolare si può osservare la Rocca Novara e si può vedere il sole che sorge durante gli equinozi di primavera e d’autunno”.

DALL’ARGIMUSCO AL SANTUARIO DI MUCULUFA

“L’altro luogo è Muculufa – prosegue – il cosiddetto Santuario che da un anno circa è stato studiato da me insieme alla professoressa Riorden. In questo luogo dell’antica età del bronzo ci sono un villaggio, una grande necropoli e un’area sacra, proprio questa è stata protagonista del nostro studio e abbiamo scoperto che l’asse di questo luogo è legata all’alba del solstizio d’estate. Un posto in cui, più di quattromila anni fa, i nostri antenati salivano per lasciare offerte alle divinità celesti”.

ITENERARI FUORI ITINERARIO

Luoghi che possono essere raggiunti in auto dal Saracen Sands Hotel, in uno di quei percorsi lungo la costa fino al messinese, tra Nebrodi e Madonie. Luoghi “fuori itinerario” rispetto agli standard turistici, ma forse è proprio per questo che rappresentano ancora un tesoro tutto da scoprire. L’altopiano dell’Argimusco è uno dei luoghi più affascinanti e misteriosi della Sicilia. Siamo a 1200 metri d’altitudine e questa zona viene detta Stonehenge per la presenza di rocce dalle forme antropomorfe e zoomorfe dette megaliti. La loro origine è totalmente avvolta dal mistero. E chi vi scrive ha avuto la fortuna di visitarle, vi lascio di seguito un breve video della mia gita in quelle zone.

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