santa rosalia

Il 15 luglio a Palermo si festeggia Santa Rosalia, la santa patrona della città. Tra sacro e profano la città si ferma nel culto che si ripete da quasi quattro secoli. Se la Festa liturgica si svolge il 4 di settembre – al Santuario di Santa Rosalia sul Monte Pellegrino a Palermo, dove la Santa morì nel 1170 all’interno della grotta –  il vero “fistinu” con il carro che attraversa la città vecchia si svolge la notte del 14 luglio.

CHI E’ ROSALIA SINIBALDI?

Durante il 1128 il re Ruggero II di Sicilia ha una visione che gli annuncia la nascita, per volere di Dio, di una rosa senza spine nella casa di Sinibaldo, suo congiunto. E così due anni dopo, nel 1130, nacque Rosalia Sinibaldi, figlia del conte Sinibaldo e della nobile Maria Guiscardi, appunto nipote del re Ruggero II di Sicilia. Da giovane Rosalia visse in ricchezza presso la corte di Ruggero e nel 1149 divenne damigella d’onore della regina Sibilla di Borgogna. Fu data in sposa a Baldovino, conte che salvò la vita del re attaccato da un leone selvaggio. Ma il giorno prima delle nozze, Rosalia vide in uno specchio riflesso il volto di Gesù. E decise di abbracciare la fede, rinunciare al matrimonio e ad abbandonare a quindici anni il Palazzo Reale e i suoi privilegi.

LA FUGA, LA GROTTA, LA MORTE

Si rifugiò dapprima a Palermo presso la Chiesa del Santissimo Salvatore e poi trovò rifugio presso una grotta situata nei possedimenti del padre, a Santo Stefano Quisquina, dove visse per 12 anni, documentando la propria scelta di vita con un’epigrafe latina scritta all’ingresso della grotta. Successivamente la regina Sibilla consentì a Rosalia di far ritorno a Palermo e di occupare un’altra grotta, quella posta sul Monte Pellegrino, dove morirà dormendo, in pace e in solitudine, il 4 settembre 1170, all’età di 40 anni.

IL MIRACOLO

Oltre quattro secoli dopo, Palermo è preda di un’epidemia che stava decimando la popolazione. Siamo nel 1625, quando sembra non esserci più speranza. Ed è il miracolo: la santa apparve a un povero saponaro che voleva suicidarsi dopo aver perso l’amore della sua vita proprio a causa della peste. La santa gli chiese di informare il cardinale Giannettino Doria che quelle trovate qualche tempo prima fossero davvero le sue ossa e che queste venissero portate in processione per Palermo.. Il 9 giugno si fece una solenne processione con le reliquie ritrovate l’anno prima, liberando immediatamente durante la processione delle sante reliquie di Rosalia la città di Palermo dalla peste.

E FU FISTINU

La prima “piccola celebrazione del 1624” fu particolarmente breve: le reliquie viaggiarono per pochi metri, dal Palazzo Arcivescovile fino alla cattedrale. Ma negli anni il percorso divenne sempre più lungo e complesso, fino a coinvolgere buona parte della città. Lo stesso carro è stato sostituito nel tempo: da quelli più piccoli utilizzati fino al 1686, fino al grosso carro trionfale che dallo stesso anno fino ad oggi ha rappresentato la metafora del trionfo della santa. Tra il Settecento e l’Ottocento molti famosi architetti palermitani si cimentarono nella sua progettazione. Ancora adesso il “festino” è un grande evento popolare che va dal 10 al 15 luglio, che precede le celebrazioni religiose del giorno dopo. Rinnovato nel 1995, la città sceglie un tema, mantenendo però di base la storia del miracolo della vittoria sulla peste.

LA NOTTE DEL 14

La notte del 14 luglio i festeggiamenti artistico-popolari giungono all’apice: una grande “processione popolare”, partendo dalla Cattedrale procede lungo l’antico asse viario del Cassaro fino al mare, passando attraverso porta Felice, secondo un itinerario ideale dalla morte (la peste) alla vita (la luce dei fuochi d’artificio in riva al mare). Tra musiche, canti e varie coreografie vien trainato un carro grande trionfale (a forma di barca), nuovo di anno in anno, con al di sopra una statua della santa, anch’essa sempre nuova di anno in anno. Ai Quattro Canti vi è un momento in cui, tradizionalmente, il sindaco in carica depone dei fiori ai piedi della statua della Santa gridando “Viva Palermo e Santa Rosalia!” e poi vi è il momento alla Marina (zona del Foro), dove ha luogo un grande spettacolo pirotecnico.

IL GIORNO DEL 15

Il 15 luglio, giorno solenne in città, è il culmine della festa estiva e si festeggiano insieme sia il giorno del ritrovamento delle spoglie mortali della Santuzza (il 15 di luglio del 1624) sia il giorno in cui le ossa attraversarono per la prima volta la città. Durante la giornata varie messe solenni in cattedrale e poi nel pomeriggio, verso le 18,00, inizia la processione con le Sacre Reliquie di Santa Rosalia contenute in un’artistica Arca argentea. La processione, dopo una sosta a Piazza Marina, dove il vescovo di Palermo dà un messaggio alla città, prosegue per le vie antiche fino al rientro in Cattedrale dove, con la benedizione e i fuochi d’artificio si concludono i solenni festeggiamenti.

L’ACCHIANATA DEL 4 SETTEMBRE

Il 4 settembre è festa al Santuario di S. Rosalia sul Monte Pellegrino e i palermitani fanno la tradizionale “Acchianata” salendo a piedi percorrendo un antico sentiero di circa 4 km che va dai 38 mt ai 455 mt, fino al Santuario. Alcuni decidono di percorrerla scalzi o addirittura in ginocchio, questo per via di alcuni fioretti.

 

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